Fase
I-
Durante
la giornata,
raccogliete
una pietra,
cercando di
tenerla con
voi il più a
lungo
possibile:
manipolatela
lungamente,
osservandone
ed
assorbendone
in voi ogni
aspetto,
sfumatura di
colore,
forma, peso,
qualità.
Studiatela
accuratamente.
Fase
II-
Assumete una
posizione in
cui il
vostro corpo
si possa
rilassare
completamente.
Eliminate
ogni fonte
di disturbo
attorno a
voi, ed
immergete la
stanza nel
buio e nel
silenzio.
Se
lo trovate
piacevole,
potete
bruciare
dell'incenso
puro da "chiesa",
che ha la
proprietà di
liberare la
stanza da
eventuali
residui
energetici
negativi, e
di
distendere
la mente.
Inspirate
ed espirate
profondamente,
trattenendo
per un breve
istante il
respiro (va
benissimo la
respirazione
armonica del
capitolo 1,
praticata
per qualche
minuto prima
di iniziare
la
visualizzazione).
Ricordate
che
rallentare
il respiro
porta a
modulare il
battito
cardiaco, ed
aiuta a
porre in
silenzio la
mente. Vi
deve essere
quiete
dentro di
voi, in modo
che possiate
porre in
essere nei
modi e nei
tempi
opportuni la
visualizzazione.
La fantasia
deve morire,
l'Immaginazione
deve nascere.
Il silenzio
ed il buio
vi
aiuteranno
ad
immaginare
di non
essere nella
stanza, a
dimenticare
il luogo
dove vi
trovate,
persino la
vostra
identità nel
mondo e la
forma del
vostro corpo.
Fase
III-
Immaginate
di essere
una roccia.
La roccia è
posta al
centro di un
enorme lago,
e solamente
in
lontananza
si riesce a
scorgere la
riva. Una
riva molto,
molto
lontana,
quasi
indistinta…
La roccia è
possente,
imperiosa,
dominante.
È immersa
nel lago, ma
è cosa
diversa
dal lago.
Immaginate
adesso, che
dalla base
della roccia
tanti anelli
si espandano
lungo la
superficie
del lago.
Questi sono
anelli
concentrici
e
rappresentano
la vostra
energia che
defluisce
attorno a
voi:
formando il
vostro campo
vitale, la
vostra sfera
di
percezione...
Ricordate:
la fantasia
è morta,
l'Immaginazione
è viva...
Non imponete
le immagini
alla mente,
ma osservate.
Osservate i
cerchi che
si
allontanano
nell’acqua,
la loro
forma,
l’ampiezza.
Prendete
coscienza di
ciò che
vedete
restandone
distaccati
emotivamente.
Restate
qualche
minuto in
silenzio ed
immobili.
Quando vi
sentite
pronti e
percepite
che la
pratica è
conclusa,
cioè che ha
trasmesso il
suo
messaggio,
sciogliete
lentamente
la posizione
e tornate
gradualmente
ad essere
consapevoli
del vostro
corpo.
Fase
IV-
Riflettete
su quanto
avete “veduto”.
Erano cerchi
regolari?
Erano cerchi
ampi?
La corrente
o il vento
li
rimandavano
indietro?
Come detto
sopra, i
cerchi
rappresentano
la nostra
energia ed
il modo in
cui essa si
irradia da
noi e prende
contatto con
il mondo
esterno. A
seconda
della loro
forma ed
ampiezza,
della
presenza o
meno di
ostacoli (la
corrente, ad
esempio, che
li fa
tornare
indietro),
possiamo
dedurre la
qualità e
forza della
nostra
energia ed
il modo in
cui ci
relazioniamo
agli altri,
agli
avvenimenti,
alle
situazioni.
L’intuizione
ci deve
guidare
nell’interpretazione
di queste
immagini in
chiave
simbolica.
Non esistono
corrispondenze
prefissate,
il
subconscio
produce il
tipo di
visualizzazione,
la nostra
parte più
profonda è
in grado di
comprenderla,
interpretarla,
operare
alcuni
cambiamenti
in noi senza
rivolgerci
ad altri che
“leggano”
per noi il
significato
di ogni
immagine.