Il
Martinismo
in
Francia
alla
Morte di
Papus
Aldebaran
S:::I:::I:::
(Gastone
Ventura) |

Alla morte di
Papus la
successione
rimase aperta
non avendo egli
indicatone
alcuno. Fu
nominato Detré19 e
ciò mentre
Bricaud aveva
già lasciato a
Lione, mentre
Papus si trovava
al fronte come
maggiore medico,
il movimento
martinista-gnostico
a lui caro,
reclutando i
massoni. Come ha
scritto
Chevillon che fu
successore di
Bricaud, questi,
con l’appoggio
di Teder che
aveva convinto
Papus a
“sostenere il
Martinismo con
la Gnosi”, si
trovò da allora
attivamente
“mêlé”20 alla
direzione
dell’Ordine.
Morto Teder due
anni dopo (nel
1918) anch’egli
senza aver
indicato un
successore
(Bricaud asserì
senza prove di
aver avuto la
successione
verbale), il
Patriarca
gnostico21 ereditò
il Gran
Magistero.
È in questo
periodo che
iniziano le
scissioni già
cominciate dopo
la morte di
Papus, e che i
potentati
stranieri non
riconoscono più
il Gran
Magistero
francese proprio
a causa del
fatto che i Gran
Maestri si
moltiplicano. Si
giunge così
all’aberrazione
già detta, cioè
all’intervento
di una società
americana
autoproclamantesi
superiore alle
altre, che
“riconosce” e
“manda” senza
averne alcun
diritto ma
trovando persone
che
sottoscrivono
quando in buona
fede e quando
per riceverne
“riconoscimenti”…
sui quali è
meglio tacere
che
pronunciarsi.
Scriveva Jean
Chaboseau,
figlio di
Augustin, che fu
Gran Maestro di
uno di questi
numerosi Ordini
Martinisti,
forse il
maggiormente
legittimo,
(quello detto
Tradizionale) e
che, peraltro,
lo sciolse
dichiarandolo
irregolare come
tutti gli altri
sorti dalla
scissione: “Dopo
la morte di
Papus non esiste
più alcuna
continuità per
la presidenza
dell’Ordine
Martinista;
Papus non aveva
designato un
successore e se
certi membri
elessero Teder,
una gran parte
non l’accettò.
Victor
Blanchard,
allora
segretario
generale, che
aveva firmato la
successione di
Teder come
secondo Gran
Maestro, rifiutò
di seguire la
sua
organizzazione,
veramente nuova,
tanto per i riti
che per la
composizione e
gli obblighi che
imponeva ai suoi
membri. A sua
volta egli
costituì un
Ordine
Martinista di
cui fu
riconosciuto
Gran Maestro.
Teder avrebbe
designato
Bricaud – ma
altre persone
pretendono che
si sia
proclamato egli
stesso – e
Bricaud ebbe per
successore
Chevillon.
Assassinato
questi, l’Ordine
Martinista alla
nuova maniera
(dato che le
tendenze
massoniche si
erano accentuate
ed un’ibrida
fusione si era
costituita con
varie
organizzazioni)
ebbe per
continuatori i
fratelli Dupont
e Dabeauvais.
Oggi, non si sa
esattamente di
chi essi siano i
successori,
malgrado le loro
affermazioni di
sole regolarità
martiniste”.
Lo stesso Jean
Chaboseau (pare
sia stato
aspramente
criticato da
Robert Ambelain
per questa messa
a punto)
scriveva, nel
194522:
“Alla morte di
Papus si assiste
ad una fioritura
di membri del
Supremo
Consiglio
Martinista che
si proclamarono
Gran Maestri, e
si fecero
riconoscere da
frazioni di
membri. Chi
pubblica un
rituale, chi
intende
mantenere il
sistema delle
libere
iniziazioni,
infine, non si
accontenta della
tradizione
vecchia di un
quarto di secolo
ma vi apporta
tali modifiche
che si assiste
veramente alla
nascita di un
nuovo Ordine.
Riprendendo per
suo conto le
affermazioni di
Papus, e
pretendendo di
essere il
legittimo
successore,
costui pretende
anche la
filiazione
regolare da
Martines de
Pasqually
attraverso
Iniziatori
Liberi23,
che
gliel’avrebbero
trasmessa.
Chiude, poi,
l’Ordine così
rinnovato, ai
non massoni,
esigendo dei
gradi massonici
per
l’ammissione,
escludendo le
donne,
fabbricando un
rituale”.
È chiaro che
Chaboseau
intende parlare
di Bricaud il
quale, per la
realtà storica,
era stato
ricevuto
martinista
soltanto nel
1901 per opera
di Papus e
Superiore
Incognito nel
1903, e Martines
de Pasqually non
c’entrava per
nulla.
Questa la
realtà. Sorgono
così l’Ordine
Martinista (di
Lione) con Gran
Maestro Bricaud;
l’Ordine
Martinista e
Sinarchico con
Gran Maestro
Blanchard;
l’Ordine
Martinista
Tradizionale con
Gran Maestro
Augustin
Chaboseau (padre
di Jean)24;
l’Ordine
Martinista
Rettificato con
Gran Maestro
Boucher;
l’Ordine
Martinista
Martinesista con
Gran Maestro
Dupont, tanto
per citare solo
i principali
sorti in Francia
nell’arco fra la
fine della prima
guerra mondiale
e l’inizio della
seconda, e senza
citare le
scissioni
americane,
svizzere,
olandesi, belghe
e sudamericane.
Di quelle
italiane
parleremo poi.
Cominciano
ovviamente le
polemiche e le
ricerche di
“riconoscimenti”
anche da parte
di
organizzazioni
che non
posseggono alcun
potere
tradizionale, e
tutti si
rincorrono nella
costruzione di
genealogie che
partono da
Martines de
Pasqually o dai
suoi diretti
successori (ne
sorgono a
diecine) ma che
si riallacciano,
tutte,
rivendicandole,
alla
contemporanea
discendenza da
Papus. Tutti si
richiamano ad
organizzazioni
estinte da
almeno un secolo
o due
(ovviamente per
apparire ancora
più autentici di
Papus) però sono
tutti legittimi
successori di
Gérard
Encausse!!!
Soltanto a
titolo di
curiosità,
perché non è
possibile ad uno
storico che si
ritenga
obiettivo e non
voglia avallare
fantasiose per
quanto nobili
(almeno nelle
intenzioni) e
giustificabili
invenzioni
presentare ciò
come credibile,
riportiamo qui
le principali
genealogie
apparse in
quell’epoca e
dopo l’ultima
guerra e che
tuttora
circolano come
autentiche.
Resta invece
ferma la realtà
storica che il
capostipite del
Martinismo
moderno, inteso
come Ordine
organizzato,
così come è
concepito ed
organizzato, con
le sue
nomenclature da
tutti adottate,
è Papus e che la
sua successione
non può essere
che unica se si
vuol rispettare
la tradizione.
- Ordine
Martinista
Tradizionale:
Martines,
Saint-Martin, La
Noue, Hannequin,
Le Touche,
Desbarolles,
Boisse de
Mortemart, A.
Chaboseau,
Papus, Michelet,
Jean Chaboseau
(ultimo Gran
Maestro che
sciolse l’Ordine
nel 1947),
- Ordine
Martinista di
Lione: Martines,
Saint-Martin,
Chaptal,
Bernois(??),
Delaage, Papus,
Teder, Bricaud,
Chevillon.
- Ordine
Martinista
Martinesista:
come al
precedente e da
Chevillon e
Dupont.
- Ordine
Martinista e
Sinarchico: come
quello di Lione
fino a Teder, e
poi a Blanchard.
- Ordine
Martinista
Rettificato:
come l’O.M.T.
fino ad A.
Chaboseau dopo
Papus, e da
questi a
Boucher,
Fusiller e
Aurifer (R.
Ambelain).
- Ordine
Martinista degli
Eletti Cohen:
Martines, Bacon
de la
Chevalerie, J.B.
Willermoz (con
agganci alla
Stretta
Osservanza ed ai
Cavalieri
Beneficenti
della Città
santa), Lagrèze,
Aurifer.
- Ordine
Martinista
propriamente
detto:
discendenze
dirette da Papus
e suo figlio
Philippe (con
accordi del 1952
e 1958 e
successivi con
Dupont, Aurifer
e Hermete (Ivan
Mosca).
È da tener
presente che
tutti coloro che
appartenevano
alle diaspore di
Papus e di A.
Chaboseau, fino
alla morte di
Papus avevano
sempre
riconosciuta
come legittima
ed unica valida
discendenza
quella facente
capo a lui (e da
lui indicata
fino agli Intimi
di Saint-Martin)
e convalidata
dallo scambio di
iniziazioni
avvenuto nel
1888 tra lui ed
Augustin
Chaboseau.
Genealogia che
si può tracciare
così:
Saint.Martin
Saint-Martin
Chaptal
La Noue
Barnois (??)
Hannequin
Delaage
La Touche
Desbarolles
Boisse de
Mortemart
Papus
A. Chaboseau
Papus
- A.
Chaboseau
A. Chaboseau
- Papus
P
a p u s
Alla morte di
Papus tutti si
ritrovano a
rivendicare
genealogie che
risalgono
addirittura a
Martines de
Pasqually e,
contemporaneamente
rivendicano
l’iniziazione di
Papus o della
sua diaspora.
Tutti, salvo
Augustin
Chaboseau che
rivendica una
discendenza
diretta da
Saint-Martin
attraverso
l’iniziazione
ricevuta da sua
zia Amélie de
Boisse-Mortemart,
e da Papus
attraverso le
scambiate
iniziazioni25.
Mentre
rivediamo questi
appunti
(tracciati nel
1960) la gran
parte degli
Ordini fioriti
dal tronco
papusiano non
esistono più o
conducono vita
stentata in
Europa, mentre
alcuni hanno
preso piede e
forza in America
latina e negli
Stati Uniti ma
con indirizzo
eterogeneo.
Attualmente
l’unico
Martinismo che
dovrebbe
esistere in
Francia è quello
facente capo a
Philippe
Encausse che ha
forti propaggini
in numerosissimi
paesi. Segue un
indirizzo
mistico
richiamandosi
oltre che alla
tradizione
papusiana
all’opera e
all’indirizzo
del Maestro
Philippe (Maître
Philippe di
Lione).
Ed è quello che
nel 1960,
appunto, noi
prevedevamo,
augurandoci che
tutto
confluisse,
almeno in Europa
verso un unico
indirizzo o
anche su
indirizzi non
precisi ma
simili, in una
catena d’unione
anche filiforme
ma reale. Ecco
quanto
scrivevamo:
“Attualmente
dovrebbero
esistere in
Francia, vivendo
piuttosto
isolati e con un
modesto numero
di adepti
l’Ordine
Martinista,
detto di Papus,
che
rivendicherebbe
la sua
discendenza da
quello
Tradizionale
sciolto nel 1947
da Jean
Chaboseau. Ne è
Gran Maestro il
figlio di Papus,
Philippe
Encausse, che
conserva
l’importantissimo
archivio del
padre. L’Ordine
sarebbe stato
“risvegliato”
nel 1952;
L’Ordine
Martinista
Martinesista,
che si ricollega
ad una
trasmissione fra
Chevillon e
Dupont (pare
della Chiesa
gnostica). Ne è
Gran Maestro lo
stesso Dupont;
l’Ordine
Martinista degli
Eletti Cohen,
Gran Maestro
Robert Ambelain
(Aurifer)
“risvegliato”
nel 1942 da
Georges Lagrèze
e Camille
Savoir,
successori
legittimi – a
loro avviso – di
Jean-Baptiste
Willermoz,
attraverso la
successione dei
Cavalieri
Beneficenti
della Città
Santa (Aurifer
dixit). Quale
che sia la loro
legittimità, è
tuttavia certo
che sul piano
dell’iniziazione
martinista
individuale
tutti sono in
regola, per cui
in base alla
regolamentazione
stabilita nel
1891, dal
Supremo
Consiglio
presieduto da
Papus, non vi
può esser dubbio
sulla validità
di ognuno di
questi gruppi26.
Una cosa è
l’iniziazione,
un’altra
l’organizzazione:
questa è una
distinzione
sulla quale non
vi possono
essere dubbi. Ma
è per lo meno
riprovevole che
ogni tanto ci
sia qualcuno che
abbia l’uzza di
proclamarsi il
Gran Maestro di
questa o quella
“sezione”
martinista,
commettendo, in
definitiva, un
attentato al
mantenimento
della catena
iniziatica e
ciò, purtroppo,
porta danno anno
anche alla
iniziazione.
Comunque ogni
gruppo
martinista
purché sia
iniziaticamente
legittimo (e
cioè che ogni
suo membro abbia
avuto regolari e
tradizionali
iniziazioni
tramite chi ne
aveva i poteri)
si può
organizzare come
meglio vuole
purché – come
disgraziatamente
succede – non si
creino nuovi
rituali e non vi
si introducano
elementi
estranei anche
se ritenuti – e
chi può dirlo? –
più vicini ad
una presente
ortodossia, tale
perché
riferentesi a
sistemi e
nomenclature
sulle quali non
si hanno né si
potranno avere
precise
documentazioni,
come del resto
ci sembra di
aver
obiettivamente
dimostrato. A
nostro avviso
sarebbe
preferibile che,
almeno
teoricamente o
su un piano di
relazioni anche
filiformi, tutto
facesse capo ad
un solo organo
direttivo e
disciplinare.
Non entriamo nel
merito perché il
nostro compito
dev’essere
quello
imparziale di
storici. Ma se
ci è peraltro
permesso una
parola di
speranza, essa è
quella che si
possa ritornare,
in un tempo non
lontano, a
quell’unione che
per tanti anni
rappresentò
l’autentica
catena di
pensiero e di
forza che Papus
ed i suoi
Martinisti si
erano preposti”.
La situazione
creatasi in
Francia alla
fine del secondo
conflitto
mondiale era
quella che
abbiamo esposto.
Vari gruppi i
cui capi – come
diceva Jean
Chaboseau –
“oggi non si sa
esattamente di
chi siano i
successori”
rivendicavano
Gran Magisteri
di genere
diverso. Fa
testo, in
proposito, una
frase di Umberto
Gorel Porciatti,
che dopo aver
tentato di
prendere
contatti in
Francia con
qualcuno,
affermava che la
confusione era
tale e tanta da
non capirci
niente e quel
poco che pareva
ci fosse non
dava alcun
affidamento27.
Il 4 aprile
1942 (scrive
Robert Ambelain
nel suo “Le
Martinisme”
pubblicato a
Parigi, nel 1946
da Niclaus) un
Superiore
Incognito,
Aurifer (cioè lo
stesso
Ambelain), dopo
aver iniziato
secondo la
tradizione dei
Liberi
Iniziatori di
Louis-Claude de
Saint-Martin due
altri occultisti
(detto, pagina
162) formò un
triangolo
martinista che
aveva per scopo
“di risvegliare
la tradizione
dell’Ordine
degli Eletti
Cohen, e di
riprendere tutti
i suoi lavori,
compresi quelli
teurgici”. Al
triangolo fu
imposto il nome
di Bethelios
che, secondo
Ambelain avrebbe
significato,
oltre che
“Betel, in
ebraico la Casa
divina”, anche
“Beth, la luna e
Hé (Helios), il
Sole”.
Da questo inizio
sarebbe sorto
mediante la
trasmissione
ottenuta al
“centro del
Cerchio segreto
di due nomi e
dello Schin e
circondato da
otto nomi e otto
lumi” (ibid.
pag, 166) il
potere sui
diritti e doveri
e sulle cariche
“dei Cavalieri
Eletti Cohen e
Reau-Croix”. Non
è il caso di
discutere sulla
legittimità di
tale
trasmissione dei
poteri e gradi
di un Ordine
posto in sonno
nel 1778 da
Sebastiano de
Las Casas
successore di
Martines de
Pasqually, il
quale Las Casas
avrebbe dato
ordine di
consegnare i
documenti ai
Filateti di
Savalette de
Langes. Ma,
rifacendoci
sempre
all’Ambelain
(opera citata,
pag, 149)
dobbiamo
constatare che
“l’insegnamento
occulto di
Martines
conseguentemente
trasmesso nella
corrente del
XIX° secolo, da
una parte
attraverso gli
areopaghi
cabalistici
composti di
Eletti Cohen che
non si erano
conformati
all’ordine di
deposito degli
archivi nelle
mani dei
Filateti e,
dall’altra per
qualche massone
del Rito
scozzese
rettificato
detentore delle
istruzioni
segrete di J.B.
Willermoz e
Cavaliere
beneficente
della Città
Santa; infine
per i Superiori
Incogniti
affiliati alla
scuola di
Louis-Claude de
Saint-Martin,
Questi ultimi
diffusero in
Francia,
Germania,
Danimarca e
soprattutto in
Russia la
dottrina del
Filosofo
sconosciuto.
Erano questi i
famosi
iniziatori
liberi che
trasmettevano il
“sacramento”
dell’Ordine
sotto la loro
personale
responsabilità,
e senza
dipendere da
alcun gruppo. Ma
lo stesso
Ambelain,
qualche anno
dopo cambiò
opinione. Nel
marzo 1948 in un
opuscolo da lui
definito
“complementare”
a “Le
Martinisme”,
intitolato “Le
Martinisme
contemporain et
ses véritables
origines”
concludeva: “Noi
abbiamo dunque
eliminato
successivamente:
a) – La
filiazione di
L.C. de
Saint-Martin; b)
– la filiazione
di J.B.
Willermoz, di
cui nessuna
testimonianza o
documento
storico ci sono
pervenuti.
Peggio ancora,
non abbiamo
incontrato tra
questi che delle
conclusioni
contrarie. Ciò è
grave per gli
Ordini
martinisti i
quali,
organizzazioni
non massoniche,
non possiedono
più da allora,
alcuna
filiazione. Ecco
il problema: che
rimane del
movimento
lasciato da
Martines de
Pasqually e dove
si può trovare
una filiazione
ritualistica
indiscutibile ed
ininterrotta? La
risposta è
precisa: in seno
al regime
scozzese
rettificato”.
Ambelain, dopo
aver indicato
sommariamente i
documenti
studiati,
affermava: “Che
il martinismo
teorico sia
ignorato dalla
maggior parte
dei massoni del
regime scozzese
rettificato; che
quello pratico
(cioè teurgico)
lo sia
egualmente dagli
alti dignitari
dell’Ordine
interiore
(scudieri o
cavalieri
beneficenti
della Città
Santa) è
altrettanto
indiscutibile.
Non è men vero
che i martinisti
contemporanei
desiderosi di
riattaccarsi
realmente, nel
senso iniziatico
della parola, al
vero martinismo
storico,
dovranno recarsi
a ricevere la
“luce” nel seno
delle logge
scozzesi
rettificate.
Ambelain,
insomma, Gran
Maestro
dell’Ordine
“risvegliato”
appunto il 4
aprile 1942 con
le operazioni di
cui abbiamo
detto,
praticamente
dichiarava che
l’Ordine non
esisteva per
mancanza di
filiazione ed
esprimeva
chiaramente la
sua vocazione
massonica. Ma
dopo qualche
tempo, la sua
opinione
cambiava ancora.
Il 2 ottobre
1958, data
questa che ha
un’importanza
storica in
quanto è
l’anniversario
della morte di
Papus, e
contemporaneamente
ha importanza
cronachistica
per i reciproci
riconoscimenti
fra gli Ordini
Martinisti
francesi e la
creazione di una
Camera di
direzione degli
Ordini
Martinisti,
Robert Ambelain
pubblicava,
sotto il suo
nome iniziatico
di Aurifer, un
quaderno
ciclostilato dal
titolo: “Il
martinismo
contemporaneo e
la sua
filiazione”,
nella cui
prefazione
scriveva: “in
una plaquette pubblicata
nel 1948 ed
intitolata “Il
Martinismo
contemporaneo e
le sue veritiere
origini” abbiamo
tentato di
dimostrare che
la filiazione
martinista
attribuita a
L.C. de
Saint-Martin
era,
storicamente,
più che dubbia.
Crediamo di
esserci
pervenuti e,
oggi, è ancora
senza alcuna
esitazione che
ne
rivendichiamo,
in gran parte,
le
argomentazioni.
Tuttavia, c’è un
punto che la
continuazione
dei nostri studi
e delle nostre
ricerche
storiche in
materia di
illuminismo ci
ha permesso di
studiare più
particolareggiatamente
e che è
necessario a sua
volta precisare,
si tratta di
quello dei
rapporti fra la
Massoneria
rettificata e
gli Eletti
Cohen, nelle
similitudini fra
i Cavalieri
beneficenti
della Città
Santa e dei
dignitari del
secondo Ordine”.
Secondo il testo
del quaderno,
l’Ordine degli
Eletti Cohen
sarebbe stato
perpetuato da
Willermoz,
nell’Ordine
interiore della
Stretta
Osservanza
(C.B.C.S.) i cui
due gradi
interiori
sarebbero stati
in possesso per
via di
obbedienza
massonica
regolare alla
massoneria
scozzese
rettificata la
quale, peraltro,
non
possiederebbe i
gradi segreti
dell’Ordine
interiore
(Professi e Gran
Professi) e, di
conseguenza, le
mancherebbe la
trasmissione del
martinismo di
tradizione. Ma i
Professi e i
Gran Professi
(sempre secondo
l’Ambelain che
con questi
continui
ripensamenti
stava ponendo in
atto quanto
vedremo poi)
sono degli
affiliati che
hanno
pronunciato dei
voti in una
religione e,
alla sua
origine,
l’Ordine
interiore di
Willermoz era
aperto soltanto
ai cristiani. Ed
ecco la
soluzione data
da Ambelain a
questa sua nuova
“scoperta”: “È
dunque la Chiesa
gnostica che
può, perché
incontestabilmente
detentrice della
filiazione
apostolica28,
dare ai
Cavalieri
beneficenti
della Città
Santa la
possibilità di
ristabilire29 questa
professione,
scomparsa ai
nostri giorni”.
E concludeva:
“Noi pensiamo
dunque, che se
la regolarità
massonica
amministrativa
manca (e ciò si
può facilmente
ammettere)
all’organizzazione
martinista
operativa
moderna,
ricreata nel
1943, essa
possiede almeno
una filiazione
iniziatica
regolare e
incontestabile,
che può provare,
dopo J.B.
Willermoz e
prima di lui da
M. de Pasqually,
lungo il canale
dei C.B.C.S. e
possiede, in
più, per i
poteri d’ordine
conferiti ad
alcuni suoi alti
dignitari della
Chiesa gnostica,
cioè di
ordinare, in
virtù della
successione
apostolica30,
altrettanto
regolarmente di
coloro che lo
furono nel
XVIII° secolo, e
di farne dei
Teurghi perché,
non dobbiamo
dimenticarci che
questa
successione (la
gnostica) unisce
il sacerdozio
secondo
Melkisedec a
quello secondo
Aronne” (E
scusate se è
poco. Nota di
Aldebaran).
Di
conseguenza,
lungo un
discorso di
questo genere –
nel quale si
intrometteva la
Chiesa gnostica
della quale
Ambelain
rivendicava il
Patriarcato
proclamandosene
il Primate, cioè
il Papa – i neo
templari della
Stretta
Osservanza
sarebbero stati
dei martinisti
grazie a
Willermoz, ed
oggi quelli
irregolari dal
1945
(risvegliati
dallo stesso
Ambelain, a suo
dire) lo
divenivano
grazie ad Aronne
e a Melkisedec.
Senza voler
per questo, da
parte nostra,
calcare la mano
in merito
all’ignoranza in
questioni
martiniste degli
Scudieri e
Cavalieri
beneficenti
della Città
Santa (come
affermava lo
stesso Ambelain
nel suo “Le
Martinisme
contemporain…”)
e alla già
negata
filiazione
martinista di
Willermoz.
Restava, invece,
perentoriamente
negata quella di
Saint-Martin del
quale, però,
Aurifer e cioè
Ambelain) traeva
i suoi poteri di
libero
iniziatore, in
virtù dei quali
era sorto
nell’aprile del
1942 il famoso
triangolo
Bethelios dal
quale discendeva
tutta la
faccenda.
Qui è
necessario
inquadrare
queste
“rettifiche” di
Ambelain nelle
contingenze di
quel periodo del
1958: si era
alle porte della
costituzione, in
Francia, di una
Camera di
direzione degli
Ordini
Martinisti (pare
che la
promozione
provenisse
proprio
dall’Ambelain)
e, di
conseguenza, si
trattava di
presentarsi come
meglio si poteva
per conquistare
un posto di
rilievo e,
forse, quello di
rilievo
maggiore. Così,
con l’ultima
precisazione, il
triangolo
Bethelios
passava in
seconda linea e
l’Ordine
Martinista degli
Eletti Cohen (di
cui Aurifer si
era proclamato
Gran Maestro)
risultava
risvegliato, con
lo studio dei
documenti fatto
in più riprese,
il che è saggio,
da Georgess
Lagrèze e
Camille Savoir,
successori
legittimi di
J.B. Willermoz
l’uno la
successione dei
C.B.C.S., con le
nuove
investiture,
però, dei
Professi e Gran
Professi da
parte della
Chiesa gnostica
del Patriarca
Jean II (cioè
Ambelain). Il
gioco era fatto.
Tuttavia,
parrebbe che
Lagrèze non
fosse
completamente
d’accordo
(almeno se si
deve prestar
fede a Jean
Chaboseau)31 se
nel 1945 fu
proprio Lagrèze
a convincere
Augustin
Chaboseau a
risvegliare
l’Ordine
Martinista
Tradizionale di
cui era Gran
Maestro fin dal
1939.
Se non
andiamo errati,
proprio nel
1958, il giorno
anniversario
della morte di
Papus, o qualche
giorno intorno,
fu costituita a
Parigi la già
citata Camera di
Direzione degli
Ordini
Martinisti,
nella quale
entrarono a far
parte lo stesso
Ambelain come
Gran Maestro
dell’Ordine
Martinista degli
E.C., Philippe
Encausse come
Gran Maestro
dell’Ordine
Martinista
Tradizionale
(risvegliato nel
1951) e Henry
Dupont quale
Gran Maestro
dell’Ordine
Martinista
Martinesista che
si ricollegava
ad una
discendenza che
Dupont affermava
risalire
direttamente a
Chevillon.
Successivamente,
morto Dupont,
Encausse ereditò
la successione
martinesista e
così, nella
Camera di
Direzione
rimasero lui e
Ambelain. Nel
1962, infine, la
Camera decise la
fusione dei due
Ordini e ne
risultò l’Ordine
Martinista
composto dei
primi quattro
gradi (linea
cosiddetta
cardiaca) con
Gran Maestro
Encausse, e dei
gradi Cohen
(linea teurgica)
con Sovrano Gran
Commendatore
Ambelain. Si era
praticamente
giunti, contro
ogni tradizione
martinista al
Grand’Oriente
martinista e al
Supremo
Consiglio Cohen,
rito dei
Martinisti.
Tale
particolare
formazione
martinista ebbe
i suoi rituali
altrettanto
particolari che,
tuttavia –
almeno per
quanto appare
dai documenti in
nostro possesso
e che in parte
riproduciamo –
furono ritenuti
poco martinisti
da una gran
parte degli
appartenenti ai
primi tre gradi.
Non si
conoscono, poi –
almeno da parte
nostra – i
motivi per i
quali Robert
Ambelain
(Aurifer Sup,
Incognito) il 29
giugno 1967
abdicò dalla
carica di
Sovrano Gran
Commendatore
(Cerchio
interiore:
Cohen) in favore
di Hermete Sup.
Incognito (Ivan
Mosca) fin
allora suo
sostituto. Quali
ne siano stati i
motivi non ha
qui alcuna
importanza.
Importante è che
tale abdicazione
sia avvenuta
regolarmente
come risulta da
una lettera
circolare dello
stesso Ambelain,
in data 21
luglio 1967, in
cui si dice:
“Firmo per
l’ultima volta
come Aurifer,
Sovrano Gran
Commendatore
dell’Ordine
Martinista. Da
tale fatto la
promozione del
Molto
Rispettabile
Fratello Ivan
Mosca diviene
effettiva ed
egli assume la
responsabilità
di Sovrano Gran
Commendatore
dell’Ordine che
raggruppa gli
Eletti Cohen”32.
In conseguenza
di questa nuova
situazione e
delle
fondamentali
differenze
esistenti fra le
vie
impropriamente
dette cardiaca e
operativa,
Philippe
Encausse ed Ivan
Mosca decisero,
a far data dal
14 agosto 1967,
di sopprimere
l’ibrida unione
posta in atto
nel 1962 ridando
così alle due
vie la loro
libertà come
Ordine
Martinista (non
massonico come
risulta dalla
sua stessa
natura oltre che
dai suoi
Costituti nonché
dalle dottrine
di Louis-Claude
de Saint-Martin
e dalle regole
enunciate da
Papus, suo
fondatore) e
come ordine
massonico dei
Cavalieri Eletti
Cohen
dell’Universo.
Di qui una
revisione dei
rituali del 1962
ed una circolare
di Philippe
Encausse, in
data 5 aprile
1968, in cui
egli quale Gran
Maestro
dell’Ordine
Martinista
affermava che:
“l’appartenenza
all’Ordine
Martinista e la
qualità di
martinista
implicano la
credenza nella
divinità di N.S.
Gesù Cristo”33.
Indubbiamente
tale
affermazione era
un po’ troppo
perentoria,
forzando essa la
libertà
religiosa dei
martinisti. Ma,
a ben osservare,
se la Chiesa
gnostica – come
si andava
affermando in
Francia – era la
chiesa ufficiale
del Marinismo34,
la divinità del
Cristo (cioè
dell’Inviato di
Dio, dell’Unto,
del Messaggero,
del Salvatore)
era indubbia e
dogmatica.
Visto, poi, che
il Cristo dei
cristiani si
identifica con
Gesù (e il
Martinismo tale
identificazione
confermava
identificando il
Pentagrammato –
Iod, Hé, Schin,
Vau, Hé – che,
erroneamente si
ritiene debba
pronunciarsi
Jeshouàh, che
significherebbe
Gesù, mentre non
è pronunciabile)35,
l’affermazione
si poteva anche
ritenere più che
legittima almeno
da parte del
Gran Maestro.
Non la ritenne
legittima Robert
Ambelain, non si
sa con quale
diritto dato che
aveva
dimissionato
dalle sue
cariche da quasi
un anno. Con una
sua circolare –
del tutto
noncurante che
Hermete ed
Encausse, in
piena sovranità,
avessero
dichiarato
decaduto il
protocollo del
1962 e che i due
Ordini36,
diversi per
spirito,
nomenclatura,
tipo di
Iniziazione,
caratteristiche
associative,
avessero ripreso
la loro libertà
di azione e che,
di conseguenza i
rituali del 1962
non avevano più
alcuna ragione
di esistere –
Ambelain,
indirizzandosi
“A tous les
Grands-Maitres,
Grands
Officiers,
Maitres des
Loges, Frères et
Soeurs, des
divers Ordres
Martinistes
Nationaux, aussi
bien qu’aux
Martinistes de
l’initiation
Libre, et
démeurés
indépendents”37 riproduceva
parte (gli
articoli 12 e
14) dei
protocolli del
’62 e affermava
fra l’altro:
- che
l’Ordine degli
Eletti Cohen,
come si poteva
facilmente
constatare,
aveva fatto
importanti
concessioni
senza essere in
grado di
controllare la
reciprocità;
- che,
visto che la
maggioranza dei
membri del
Supremo
Consiglio aveva
continuamente
svolto una
campagna contro
il Marinismo
operativo e la
teurgia
martinista,
qualificando e
lasciando
qualificare nei
suoi gruppi,
tanto a Parigi
che in
provincia,
questi studi e
operazioni, di
satanismo e di
magia nera (…);
- che
in questa
maniera, e
durante cinque
anni38 detto
Supremo
Consiglio aveva
deliberatamente
violato
l’impegno preso
il 28 ottobre
1972;
per questi
motivi, egli,
Ambelain,
decideva di
creare in
Francia
con tutte le
estensioni
all’estero,
l’Ordine
martinista
Iniziatico,
dichiarando
testualmente: “…
le quel
rassemblera
désormais tous
les Martinistes
et Impétrants
éventuels
désireux de
rejoindre,
étudier,
continuer,
l’oeuvre de la
pléiade dont
Papus fut le
conducteur
incontesté”39
Come si vede,
dopo 26 anni
(dal 1962 al
1968) e dopo
aver scoperto e
riscoperto
discendenze e
controdiscendenze,
aver modificato
e adottato
vecchi e nuovi
rituali, Robert
Ambelain si
accorgeva che la
fonte del
Martinismo era
la libera
iniziazione (e
cioè la regola
di Saint-Martin)
e che la guida
incontestata
dell’ordine e
quindi colui che
lo aveva
fondato, era
stato Gérard
Encausse, detto
Papus.
Lasciamo
perdere, perché
non si tratta
più di storia ma
di polemica (e
anche
grossolana) la
presa di
posizione del 2
maggio 1968 dal
gruppo “Eliphas
Levi” di Parigi,
e la lettera
dello stesso
Ambelain
indirizzata il
26 giugno 1968
al Presidente ed
ai componenti
del Supremo
Consiglio
dell’Ordine
Martinista a
Parigi (a noi
inviata in copia
“bien
affectueusement”).
Non possiamo,
peraltro, passar
sotto silenzio –
senza per questo
emetter giudizi
– che il
cosiddetto
ordine
Martinista
Iniziatico ha
cessato – almeno
in Francia – la
sua attività
essendo stato
sciolto il 26
agosto 1974 con
lettera del
“Molto Illustre
fratello Robert
Ambelain”40 dalla
quale risulta
anche che tale
Ordine
continuerebbe “a
perpetuare –
sotto la guida
di un nuovo Gran
Maestro che
risiederebbe
nell’America del
Sud – la
filiazione
martinista
russa”41.
Non sappiamo
quanti aderenti
raggruppasse
questa
associazione
sorta da un
ritorno di
fiamma di
Aurifer e
denominata
“Ordine
Marinista
Iniziatico”
quasicché gli
altri non lo
fossero: un
gruppo,
tuttavia, ne era
stato il primo
nucleo e,
probabilmente,
l’unico. Si
tratta di quello
al quale abbiamo
già accennato,
l’”Eliphas Levi”
di Parigi,
presieduto dalla
signora
Cristiane
Buisset e
composto,
all’epoca – cioè
nel 1968 – di
altre sei o
sette persone42.
Non è però
improbabile che
tale gruppo, o
alcuni suoi
componenti,
abbiano dato la
loro adesione, o
siano
addirittura i
fondatori di un
nuovo Ordine che
è sorto il 24
luglio 1974 a
Parigi, con sede
in Boulevard
Bassières 31:
l’Ordine
Martinista
Martinesista
indipendente
(!!!).
19 -
Arturo Reghini,
in “Atanor” nr.
4, aprile 1924,
affermava che
“Teder si fece
eleggere all’unanimità da
un Comitato
direttivo
che comprendeva
tre membri di
cui uno era lo
stesso Teder”.
20 - Il
verbo mêler
francese si
presta a
parecchie
interpretazioni,
la più frequente
e generale è
quella di
“mischiare”,
mescolare, ma si
usa anche come
“intrigare”,
avviluppare,
imbrogliare,
arruffare, e
“ficcare il
naso”. Non
abbiamo volute
tradurre il
termine usato da
Chevillon (che
certo voleva
dire “a far
parte
indiretta”, ma
che, certo, si è
espresso in modo
piuttosto
ambiguo).
21 -
Sempre Arturo
Reghini, nello
stesso numero di
Atanor del 1924,
riferendo sulla
successione di
Teder scriveva:
“Due anni dopo
lo stesso Gran
Maestro (Teder)
moriva a sua
volta in un
ospedale di
Clermont
Ferrand, dove il
signor Bricaud,
come per caso,
si trovava
allora
mobilitato in
qualità di
infermiere, il
che gli permise
di raccogliere
la sua
successione e di
aggiungere un
nuovo titolo a
tutti quelli di
cui già si
fregiava”.
22 - Le
critiche di
Ambelain non
potevano mancare
ma bisogna
dargli atto
ch’egli ha
pubblicato le
lettere di Jean
Chaboseau, per
intero (pagine
da 172 a 175)
nel suo “Le
Martinisme”,
Niclaus, Paris,
1946.
23 -
L’Ordine dei
Cavalieri
massoni Eletti
Cohen
dell’Universo,
fondato da
Martines non ha
mai dato
l’iniziazione
diretta. In
quanto Ordine
massonico la
trasmissione
doveva essere
effettuata per
cooptazione, in
nome
dell’associazione.
24 -
Quando, dopo la
costituzione
dell’Ordine
Martinista e
Sinarchico da
parte di
Blanchard si
parlò di
prendere in
esame un
eventuale
incontro fra i
vecchi
martinisti
contrari alle
linee assunte da
Bricaud e lo
stesso
Blanchard,
Augustin
Chaboseau che
doveva
ricostituire
l’Ordine di
Papus
(Martinismo
tradizionale)
nel 1931,
rifiutò con la
seguente frase:
“Comment
reconnaitrais-je
Blanchard pour
“Grand.Maître”,
moi qui ai
initié Papus en
1888?”. Tuttavia
anche questa
frase di
Chaboseau non
risponde
esattamente al
vero perché egli
e Papus
si scambiarono reciprocamente
le iniziazioni
ricevute.
25 -
Questo è anche
il caso di
Philippe
Encausse.
Attuale Gran
Maestro del
Martinismo in
Francia, che
rivendica
l’iniziazione
diretta da suo
padre
(imposizione
delle mani).
26 -
Come Gruppo, ma,
ovviamente, non
come Ordine.
27 -
Lettera di
Umberto Gorel
Porciatti a
Artephius
(Archivio Ordine
Martinista,
Fondo Convento
di Napoli.
28 - A
proposito della
Chiesa gnostica
cfr. G. Ventura:
I Riti massonici
di Misraïm e
Memphis,
capitolo III
della seconda
parte: “Dalle
Piramidi alla
Chiesa gnostica”
e cap, I della
terza parte,
“Dalla Chiesa
gnostica
all’ateismo?
29 - Le
sottolineature
sono di
Aldebaran.
30 -
Come si vedrà
poi, Ambelain
abdicherà la
Chiesa gnostica
ed affermerà che
il Cristianesimo
ha fatto il suo
tempo e così
anche il
Martinismo. Non
si capisce come
mai un uomo che
si proclamerà –
si vedrà poi –
l’iniziatore di
“tutti” i
martinisti (non
si sa su quali
basi) possa aver
cambiato tanto e
continuamente di
opinioni. E
perché?
31 -
Lettera di J.
Chaboseau, Gran
Maestro
dell’Ordine
Martinista
Tradizionale
(datata
settembre 1947)
con la quale
poneva in sonno
l’Ordine e dava
le dimissioni da
Gran Maestro.
Apud: Ph.
Encausse:
“Sciences
Occultes” Ocia
Paris, 1949,
pag, 76.
32 - R.
Ambelain, con la
stessa data,
come Jean III
(cioè Patriarca
della Chiesa
gnostica) abdicò
al patriarcato
in favore del
vescovo André
Mau…., primate
della France
Contée, che
assume il nome
di T. Andreas.
33 -
Con la stessa
data del 14
agosto 1968,
Ivan Mosca,
firmando
Hermete,
avvalendosi dei
suoi poteri
poneva in sonno
l’Ordine dei
cavalieri
massoni Eletti
Cohen
dell’Universo,
scioglieva il
Sovrano
tribunale
dell’Ordine ed
il suo
segretariato
generale,
aboliva tutte le
cariche e
funzioni
gerarchiche e
amministrative
da lui concesse
o dal suo
predecessore R.
Ambelain,
bloccava tutti i
lavori
collettivi,
annunciava lo
studio di tutti
i documenti
posseduti e la
convocazione
avvenire di un
Convento
mondiale dopo
che una speciale
Commissione avrà
emesso parere
favorevole e che
sarà stata
verificata la
presenza
dell’Energia
Primaria nei
cerchi sacri
ecc. ecc. (cfr.:
“L’Initiation”
n° 4,
ott.-nov.-dic.
1968, pagine
230-231, e
Archivio Ordine
Martinista,
Fondo Scissione
1971).
34 -
Precisiamo che i
martinisti
italiani non
hanno mai
riconosciuto
alcuna chiesa
ufficiale del
Martinismo.
35 - In
effetti i cinque
segni Jod Hé
Schin Vau Hé non
si leggono Gesù
bensì
(ammettendo che
si possano
leggere) Giosué.
Gesù si scrive
Jod Schin Vau e
si legge Jeshua.
36 - A
scanso di
equivoci si
tratta
dell’Ordine
martinista
scaturito
dall’unione
dell’Ordine
Martinista
Tradizionale e
dall’Ordine
Martinista
Martinesista
(facenti capo a
Ph. Encausse)
con l’Ordine
Martinista degli
Eletti Cohen
fondato da
Ambelain, e
dall’ordine dei
cavalieri
massoni eletti
Cohen
dell’Universo.
37 -
Circolare del 29
aprile 1968
firmata da
Ambelain come
Gran Maestro
della R+C
kabbalistica
(??) e da G.
Buisset, come
Gran Maestro
Aggiunto
dell’Ordine
Martinista
iniziatico
(sic!).
38 -
Non si capisce
perché tale
campagna sia
stata tollerata
per cinque anni
(dal 1962 al
’67) senza che
R. Ambelain,
allora Sovrano
Gran
Commendatore
dell’Ordine,
intervenisse.
39 -
Lettere
circolari sono
pervenute anche
al Gran
Magistero
italiano,
inviate dallo
stesso Aurifer,
e sono
conservate
nell’Archivio
dell’Ordine
sulla Grande
Montagna.
40 -
Cfr.:
“L’Initiation”
nr. 3
(luglio-agosto-settembre
1974) rubrica
“Informations
martinistes et
autres”.
41 -
Vedi nota nr. 8
e anche
“Bollettino
dell’Ordine
Martinista nr.
12
(ott.-nov.-dic.
1974) rubrica
documenti,
pagine 5, 6, 7.
Vedi anche
Journal Officiel
(Francia) del
13/X/74,
dichiarazione
alla
Sottoprefettura
di Mantes-la
Joilie:
“L’Associazione
Ordre Martiniste
Initiatique,
decide la sua
cessazione”.
42 -
Cfr. Réponse du
Groupe E. Levi à
la circulaire du
5 avril 1968, au
président de la
Chambre de
direction (Arch.
Ordine
Martinista,
Fondo Francia).
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