Contro la
calunnia
(19° e 20°
Giorno)
Calunniare
qualcuno è
un
assassinio
morale.
D’altra
parte la
vittima di
una calunnia
non dovrebbe
adontarsene.
Chi mi può
infatti
attaccare se
il mio
destino non
lo autorizza
a farlo? E
se io stesso
non gliene
do il
diritto?
Forse che io
posso essere
umiliato se
non ne ho
dato
l’occasione?
Non mi
abbandonerò,
dunque, ad
alcuna delle
passioni che
tiranneggiano,
che
spogliano e
le cui
esigenze,
mai
soddisfatte,
vorrebbero
ridurre
tutti gli
uomini in
loro
schiavitù.
Chi sa - e
forse io
potrei
saperlo se
avessi il
coraggio di
guardare
dentro di me
- quante
sofferenze
ho fatto
subire agli
altri, che
avrebbero il
diritto di
rinfacciarmelo?