Contro
l’elogio e
il biasimo
(13° e 14°
Giorno)
Non voglio
essere un
cacciatore
di illusioni,
uno di
coloro che,
anziché
cercare la
testimonianza
della
propria
coscienza,
cercano
l’approvazione,
l’elogio
altrui e se
ne beano. I
suffragi che
si ricevono
possono
essere
sinceri o
ipocriti. Ma
i primi, con
la loro
genuina
freschezza,
sono più
pericolosi
dei secondi.
Non cercare
l’elogio ed
astenersi
dal biasimo:
ecco quel
che conviene
se ci
vogliamo
giudicare
con
giustizia.
Anche perché
l’affetto
dei nostri
amici li
porta alla
parzialità e
l’interesse
dei
lusingatori
tende a
sedurci a
loro
profitto.
Io non
voglio che
la virtù
debba essere
goffa e
ridicola. Ma
che la
dignità
interiore
trasparisca,
che la
purezza dei
miei
pensieri dia
linea al mio
vestito,
eleganza al
mio
portamento,
nobiltà ai
miei gesti e
al mio
parlare.