Contro la
maldicenza
(15° e 16°
Giorno)
I vizi ed i
difetti del
mio prossimo
mi turbano,
mi urtano,
provocano in
me un senso
di
ripugnanza.
Ma non ho
anch’io vizi
che ritengo
virtù e
difetti che
penso siano
pregi? Con
quale
diritto e
con quale
sicurezza
posso io
criticare,
disprezzare
i difetti
altrui?
Forse che
gli altri
non
ritengono
anch’essi
che i loro
vizi e
difetti
siano pregi
o virtù?
Giudicare è
comparare
con la
perfezione,
ma io non
sono
perfetto e
ne consegue
che il mio
giudizio è
difettoso,
quando non è
falso. Così,
se accuso
altri, posso
commettere
un’ingiustizia,
incatenandomi
a quel
giudizio
errato che
si rivolterà
contro di
me.