RISPOSTE

E' sempre bene ricordare come il senso della nostra iniziazione sia rappresentato da un percorso tradizionale individuale. E' infatti la lama dell'Eremita che maggiormente rappresenta il nostro fratello: armato di bastone (gli strumenti dell'opera), coperto di mantello (la dimensione incognita), e di lanterna (la luce interiore), affronta la notte dell'ignoranza. E' pertanto nella ritualità individuale giornaliera e luni-solare che si edifica il tempio interiore: rito giornaliero di catena, purificazioni mensili, e grandi rituali. Complementare, ma non indispensabile, è la ritualità collettiva che avviene all'interno delle Colline regolarmente costituite e dei Convivium. Proprio per evidenziare e ricordare come il carico di lavoro sia individuale e l'essenza del nostro Ordine, riportiamo risposta alle domande maggiormente ricorrenti.

ALCUNE RISPOSTE

 Sono qui raccolte in forma sintetica alcune risposte alle domande che, con maggior ricorrenza, ci sono poste dal bussante. Ognuna di tali interrogazioni trova maggior soluzione nella lettura delle pagine pubbliche del nostro sito e nella nostra azione divulgativa.  Non rientra nelle nostre possibilità, nella nostra volontà e nella nostra utilità spenderci in ulteriori domande e riposte, essendo la nostra testimonianza eccedente la normale comprensione del bussante e l’impegno di altri similari strutture.

SUL MARTINISMO E SUL NOSTRO ORDINE

1. Non esiste il “Martinismo” esistono i martinismi. Quindi è necessario valutare attentamente se il percorso proposto è adeguato allo stile di vita e all’orientamento spirituale ed operativo della persona. Informazioni sul nostro percorso sono desumibili dalle pagine del presente sito.

2. Martinez de Pasqually nel 1767 raccoglie i capitoli fondati in Francia nell'unico Sovrano Tribunale dell'Ordine dei Cavalieri Massoni Eletti Cohen dell'Universo. Imminenti Fratelli e Discepoli del Teurgo di Lione sono Jean-Baptiste Willermoz e Louis Claude de Saint-Martin (che travaseranno nei loro esperienze iniziatiche e spirituali successive agli insegnamenti ricevuti dal loro Maestro. Nel 1891 Augustin Chaboseau e Gérard Anaclet Vincent Encausse, detto Papus, costituiscono (si conoscono nel 1888) l’Ordine Martinista. Questa struttura raccoglieva idealmente l’insegnamento di Martinez de Pasqually e di Louis Claude de Saint-Martin, un “debole” collegamento iniziatico che Augustin Chaboseau e Gérard Anaclet Vincent Encausse vantavano di avere con il Filosofo Incognito. Alla morte di Papus, il successore designato alla guida dell'Ordine Martinista fu Charles Henri Détré (detto Téder) (1855-1918), deceduto due anni dopo. A lui successe Jean Bricaud (1881-1934), che pose al centro della propria costruzione rituale la Chiesa Gnostica. Da queste fratture, così come dai mutamenti rituali e formali in atto durante la vita di Papus, hanno avuto origine le varie strutture (difformi nella sostanza e nella forma) attualmente presenti.

3. Storia del Sovrano Ordine Gnostico Martinista https://www.martinismo.net/10loggia.htm

4. Il Sovrano Ordine Gnostico Martinista si innesta ritualmente e filosoficamente nel solco tracciato da Martinez de Pasqually  e Louis Claude de Saint-Martin.

5. Il Sovrano Ordine Gnostico Martinista mantiene alcuni elementi squisitamente formali – gradi; colori; paramenti; - del Martinismo papussiano; mantiene una traccia e una memoria della ritualità così elaborata da Francesco Brunelli, epurandola di ogni inclusione legata alla magia cerimoniale tardo medioevale, alla magia cerimoniale di Eliphas Levi ed altre inclusioni spurie.

6. L’Ordine considera la condizione umana come la conseguenza di una caduta spirituale, da cui la necessità di ristabilire l’alleanza con L’Essere emanatore e di superare – attraverso l’articolata pratica individuale – i vari stati separativi del dispiegamento polare della manifestazione.

7. l'ordine è operativo in virtù della rituaria giornaliera, lunare e solare.

8. Il Sovrano Ordine Gnostico Martinista pone al centro della propria ragion d’essere il servizio al “Culto Divino”, che si esplica attraverso una ritualità individuale ed esercizi di presa di coscienza interiore.

9. Sovrano in quanto non sottoposto all'autorità di nessuna sovrastruttura o corpo rituale. Sovrano perché l'intera sua Grande Maestranza non è posta sotto tutela diretta o indiretta di qualche Obbedienza Massonica, o al servizio di altre strutture iniziatiche o presunte tali.  Ordine perché sussiste una Grande Maestranza che vigila sul rispetto degli statuti e l’applicazione del deposito docetico e rituale. Gnostico, perché da tale Suprema Tradizione raccogliamo l'eredità ideale e la continuità spirituale di una metafisica ardita e coraggiosa che recide ogni legame con facili e perniciose illusioni di una salvezza universale, gratuita e meccanica. E' tramite lo gnosticismo che diamo lettura e prospettiva ai nostri lavori individuali e collettivi. Martinista in quanto le nostre forme, il nostro ricco deposito iniziatico, sono riconducibili alla più pura tradizione martinista-martinezista e in accordo con il lascito dei Venerati Maestri Passati.

10. Il Simbolo generale dell’Ordine è la Formula Pentagrammatica.

11. Il Sovrano Ordine Gnostico Martinista ha come fine il conservare e trasmettere la propria particolare forma e sostanza iniziatica, attraverso il Grande Maestro, al fine di permettere la riconciliazione dei fratelli e delle sorelle all’ombra del Culto Divino.

12. Il Nostro Ordine trova espressione in un perimetro filosofico, simbolico ed operativo la cui centralità è rappresentata dal Cristo Riparatore. 

13. Il complesso dell’esercizio dei nostri rituali individuali e collettivi è chiamato “Culto Divino”. L’Ordine ha pertanto natura e vocazione di struttura sacerdotale.

14. Il Cristo Riparatore è rappresentato dal Fuoco Trasmutativo che discende nella ferrea manifestazione tetragrammatica.

15. La nostra iniziazione permette al fratello o alla sorella l’inserimento in un perimetro filosofico, simbolico e rituale. Sarà poi il singolo a beneficiarne – secondo la formula del Do Ut Des – in forza dell’impegno, della capacità e della volontà profusi.

 16. Uomini e Donne sono eguali nella ricezione e nella trasmissione iniziatica.

 SUL BUSSANTE

1. Al bussante è richiesta la maggiore età, una vita sentimentale e sociale stabile, la volontà di erudirsi e praticare con costanza e dedizione.

2. Il bussante dovrà fornire le proprie generalità, e qualora sia ritenuto idoneo procederà nel seguente viatico: studio delle pagine pubbliche di www.martinismo.net e www.paxpleroma.com meditazione dei 28 giorni; relazione sulla meditazione dei 28 giorni; pratica rituale di accompagnamento; associazione rituale in Pisa o Prato; formazione ai rituali individuali.

3. La formazione del fratello o della sorella saranno affidate a Fratelli Esperti.

4. Il bussante che chieda di Logge, Gruppi, Colline o quanto altro prossimi al suo centro di vita forse non ha compreso la tipologia di lavori e la formazione che sono qui proposti.

5. E’ consigliato lo studio e la lettura dei seguenti testi: Storia della Filosofia di Emanuele Severino; I Miti Greci e i Miti Ebraici di Robert Graves; Il Mito dell’Eterno Ritorno di Mircea Eliade; Lo Gnosticismo di Hans Jonas; La Cabala di Gershom Scholem; Il Trattato della Reintegrazione degli Esseri di Martinez de Pasqually; l’Opera di Louis-Claude de Saint-Martin.

6. Il bussante dovrà essere in grado di autogestirsi, avere disponibilità e dominio del proprio tempo e del proprio spazio.

7. Il bussante deve essere consapevole che questo non è un circolo di vaghi interessi occultistici o esoterici, ma un cerchio di uomini e donne accumunati da identica prospettiva spirituale.

8. Il bussante deve essere consapevole che l’Ordine indica un percorso di studi, pone a disposizione diversi strumenti di erudizione ma sarà poi a suo onere dare sostanza a questi suggerimenti.

9. Il bussante deve essere consapevole che questa è una struttura ordinata e non una democrazia o una piazza.

10. Il bussante deve sempre rammentarsi che la pratica rituale individuale è giornaliera e cadenzata all’interno di date finestre temporali.

11. Oltre ai canonici gradi della scala martinista papussiana (Associato Incognito, Iniziato Incognito, Superiore Incognito e Superiore Incognito Iniziatore) esiste un grado "esterno o probatorio". Questa condizione è chiamata di Uditore, dove l'uomo di desiderio potrà impegnarsi nella pratica rituale e accedere - se lo vorrà - successivamente ai cerchi interni dell'Ordine o permanere in tale condizione sotto l'assistenza di un Fratello o una Sorella dell'Ordine.

12. Qualora un Associato o un Iniziato proveniente da altra catena martinista decidesse di bussare a questo Ordine, dovrà nuovamente essere associato.

13. Qualora un Superiore Incognito o Superiore Incognito Iniziatore decidesse di bussare a questo Ordine, potrà optare per essere un aggregato - partecipare alle riunioni collettive e beneficiare della nostra eggregora - ma non verrà integrato nella nostra catena.