Invece
di
attardarsi
attorno alle
polemiche,
passate e
presenti,
senza
volontà
alcuna di
suggerire o
mostrare
preferenza
verso l’uno
o l’altro
dei
protagonisti
della storia
del
martinismo,
il desiderio
che anima
questo libro
è quello di
mostrare
quale
sviluppo
questi ha
avuto nel
corso del
tempo in
Italia.
Obiettivo
che cercherò
di
conseguire
attraverso
l’esposizione
delle grandi
idee che si
sono
affrontate,
i rapporti
fra
martinismo
ed altre
strutture
iniziatiche,
e gli
elementi di
criticità e
d’ombra che
ancora oggi
ne hanno
accompagnano
il viatico.
La mia non è
tanto una
storia
giustificata
dalle date,
e quindi
piatta, ma
animata
dalla
vitalità
intellettuale
dei nostri
Grandi
Maestri: con
le loro
illuminazioni,
riflessioni,
e soventi
cadute di
tono.
Cercherò,
assieme a
voi, di
andare oltre
la
personalità
e gli
elementi
caratteriali
dei Maestri
Passati,
provando a
mettere in
luce nei
loro scritti
cosa
sostanzialmente
è il
Martinismo,
e quanto è
frutto delle
necessità
dei tempi e
dei luoghi
in cui esso
si struttura
per
raccogliere
gli Uomini
di
Desiderio.
D’altronde
le
vicissitudini
di Ordini e
Movimenti,
di
Federazioni
e
Fratellanze,
sono
questioni
che hanno
interesse
circoscritto
nel tempo,
negli
archivi
sempre
pronti ad
essere
aperti, e
negli uomini
che si sono
visti
artefici e
protagonisti
di tali
novelle.
Personaggi
la cui vita
iniziatica
tumultuosa è
la stessa
vita del
martinismo,
che fin
dalla sua
nascita è
stato
impreziosito
dalla
magmatica
esuberante
natura dei
suoi
fondatori:
uomini di
ricerca,
uomini di
sperimentazione,
e uomini di
arti e
mestieri. In
Francia
immediatamente
dopo la
morte del
suo
fondatore,
l’Ordine
Martinista
si è
suddiviso in
molteplici
ordini e
strutture,
che ancora
oggi sono
soggetti chi
a scissione,
chi ad una
vita
stentata,
chi a
sviluppo
grazie alla
saggia
visione
della
propria Gran
Maestranza.
Identica
sorte è
toccata
all’Italia,
che oltre
alle
vicissitudini
interne ha
risentito
anche di
quelle
francesi.
Non per
questo il
martinismo è
agonizzante,
tutt’altro.
Il
Martinismo è
un’idea che
vive e si
propaga
sulle gambe
dei suoi
interpreti,
ed alla
morte di
questi
semplicemente
si incarna
in altri.
Ovviamente
il vuoto di
una figura
apicale
piena di
carisma
difficilmente
può essere
colmato, ed
al contempo
la
multicanalità
informativa
contemporanea
accentua la
frammentazione
del
movimento, o
almeno la
sua
rappresentazione,
spesso
stonata,
verso il
pubblico. Di
ciò dobbiamo
essere
coscienti, e
di ciò non
dobbiamo
spaventarci.
Non è
possibile
ipotizzare
una
monoliticità
del
martinismo,
proprio
perché è
scuola
rinascimentale,
e non
industria di
capitazioni.
Il
Martinismo è
officina
d’opera, e
non salotto
di
conversazione,
da cui
consegue una
diversa
arte,
differenti
strumenti, e
dissimile
docetica, in
funzione
delle
prospettive
e del
deposito di
ogni
struttura:
da quella
monocellulare,
a quella
gerarchica
di un
Ordine, o di
una
composita
Federazione.
Capitoli:
Introduzione,
Cos’è il
martinismo,
La natura
del rapporto
iniziatico
martinista,
Chi ha
fondato il
martinismo,
Il
martinismo è
ordine
cristiano,
Martinismo e
massoneria,
L’archetipo
sacerdotale
martinista,
Le donne
iniziatrici,
La formula
pentagrammatica,
Chiesa
gnostica e
martinismo,
L’ermetismo
kremmerziano
e il
martinismo,
La questione
Eletti
Cohen, I
colori del
martinismo,
Eggregore
martinista,
Conclusioni.
224 pagine